Sul lato orientale del riparo, all’estremità opposta rispetto al masso 1, un’altra grande roccia, che pare segnare una sorta di limite all’area d’uso, appare fittamente ricoperta da numerosi segni lineari. Sono segmenti incisi più o meno profondamente, con diverso andamento (rettilinei, curvilinei), disposti in più direzioni senza alcuna organizzazione nella composizione, sia a gruppi sia sparsi.
Le incisioni lineari costituiscono un motivo ricorrente nell’arte rupestre europea, soprattutto del Paleolitico superiore finale. Se ne hanno diverse testimonianze anche in Italia (Sicilia, Puglia, Liguria) sia come incisioni a sé stanti sia come segni che ricoprono incisioni zoomorfe.
Il significato di questi segni è sconosciuto; la loro localizzazione sul corpo degli animali potrebbe far ipotizzare una simulazione delle ferite di caccia e quindi la raffigurazione dell’abbattimento dell’animale stesso.
Meno intuitiva è l’interpretazione dei segni lineari non associati a figure zoomorfe, anch’esse altrettanto diffuse in tutta Europa. Prescindendo dalla possibilità che possano avere di per sé stesse un significato (simbolico, di segnale o altro) che non possiamo ricostruire, non possiamo escludere l’ipotesi che tali incisioni lineari fossero associate a pitture che sono andate perdute e che potessero, quindi, avere un significato all’interno di un’immagine più complessa non più ricostruibile.
Il grande masso nel riparo esterno con le numerose linee incise