La sepoltura bisoma (due inumati nella stessa fossa) era localizzata circa due metri dal masso con l’incisione del Bos primigenius e contenuta nel deposito archeologico dell'Epigravettiano finale.
Graziosi nei suoi appunti di scavo descrive una fossa ovale (profondità cm 30, lunghezza cm 140, larghezza cm 50) al cui interno erano stati deposti due individui, una donna adulta e un probabile maschio di 15-20 anni, supini, accostati, la testa di Romito 2 appoggiata sulla spalla di Romito 1 che lo cinge col braccio sinistro.
Quest’ultimo presenta una grave patologia (nanismo). La statura dei due individui è stata determinata in circa cm 144 (Romito 1, la femmina) e cm 120 (Romito 2, il probabile maschio affetto da nanismo). Tra le gambe degli inumati era collocato un corno di Bos primigenius e un altro frammento più piccolo era sulla spalla destra della donna; sono stati considerati da Paolo Graziosi elementi di corredo funerario.